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Berlino: Serialism vs Cesare vs Disorder

Tratto da Rumore (intervista di Ercole Gentile)

Cesare Marchese è un nome che forse detto così, ai più potrebbe non dire nulla. In realtà con il suo moniker Cesare vs Disorder si sta creando da qualche anno un bello spazio nella scena tech-house underground, così come la sua label Serialism, con la quale ha “scritturato” e collaborato con gente come Cesar Merveille, Ahmet Sisman, Seuil, Ekkohaus, Glimpse, Queen Atom, Jin Choi, Sierra Sam, Maceo Plex, Shaun Reeves & The Tale of Us ed altri ancora.

Tra i più recenti Quenum, ad esempio – colui che fondò la label Cadenza insieme a quello che è diventato negli anni un pezzo da novanta della scena techno come Luciano – e che ha stampato per Serialism il suo ultimo lavoro Face to Face.

E proprio con Quenum Cesare ha recentemente messo in piedi il progetto Azimute, le cui prime due release usciranno quest’anno su Crosstown Rebel (l’etichetta di Damian Lazarus) e su Transmat (label di Derrick May).
Niente male per un ragazzo partito dalla provincia piemontese.
Abbiamo incontrato Cesare nel suo appartamento di Kreuzberg, qui a Berlino, dove ormai risiede da qualche anno.

“Mi sono spostato a Berlino quattro anni fa, prima ho vissuto per nove anni a Londra, dove nel 2007 ho dato vita a Serialism, insieme al mio amico Stefano che ora vive in Australia. Un anno prima avevo aperto anche Mean, che aveva un’estetica più minimal e sperimentale, mentre Serialism ha avuto fin dall’inizio un profilo da dancefloor, più elegante e deep. Piano piano le cose sono cresciute con Serialism e quindi abbiamo deciso per il momento di mettere nel cassetto Mean, anche perchè portare avanti come si deve due label è molto impegnativo e vogliamo puntare a fare le cose per bene con Serialism, curando tutti i passaggi delle release, compresi video, artwork, stampa fisica ed altro”

Come hai deciso di spostarti da Londra a Berlino?

“Sono stato nove anni a Londra e penso di aver preso e dato alla città quello che dovevo. Anche con la label all’inizio abbiamo puntato su molti artisti della scena locale, poi ho sentito la necessità di respirare aria nuova. La scelta è caduta su Berlino per diversi motivi: la scena musicale molto viva ovviamente, ma anche un costo della vita più basso e la sua posizione strategica al centro dell’Europa.

Una volta qui ho iniziato a conoscere personaggi interessanti, sia personalmente come producer che per la stessa Serialism. I nostri artisti vanno in giro per il mondo a portare il nome della label ed in più abbiamo la possibilità di ospitare guest di rilievo nelle serate organizzate da noi, gente come Maceo Plex, Mathew Jonson, Tiefschwarz, Sierra Sam e molti altri.”

Com’è composta attualmente la struttura di Serialism, in quanti siete?

“Siamo un bel gruppo di persone ormai a lavorare per la label. Mia sorella Federica e la mia ragazza Fernanda curano tutta l’immagine dell’etichetta, video compresi. Il mio management a Monaco ci da una bella mano, abbiamo un press agent a Londra che è lo stesso che cura Visionquest e Hot Creations… insomma stiamo crescendo in modo organico.”

Com’è avvenuto l’incontro con un personaggio così rilevante come Philipp Quenum?

“Ci siamo conosciuti tramite Sierra Sam (già collaboratore di Underground Resistance ed attuale manager di Tiefschwarz) e c’è stato subito un grande feeling tra noi. Poi quando mi ha fatto sentire l’album ne sono rimasto letteralmente folgorato. Philipp aveva la possibilità di farlo uscire per label molto più grosse , però si è affezionato a noi e crede molto nel progetto, così alla fine siamo riusciti a farlo entrare nella nostra scuderia. Questo per noi è un onore ed una grande possibilità di crescita perché Quenum è nella scena da vent’anni: è uno che quindici anni fa sperimentava suoni nuovi insieme a gente come Luciano, Villalobos, Cassy e compagnia bella, per dire. E’ un artista molto stimato ed associare il nostro nome al suo è ovviamente un bel salto per noi”

È stata quindi anche una sfida per voi: abbiamo la possibilità di lavorare con un personaggio del genere, ma dobbiamo anche esserne all’altezza…

“Assolutamente si. Ieri ho portato a BpitchControl (etichetta di Ellen Allien, ndr), il DVD del disco di Quenum e sono rimasti impressionati dal fatto che una piccola label come la nostra avesse fatto le cose in grande come si faceva vent’anni fa, praticamente al livello di una major”.

A Berlino vi siete mossi bene ed il vostro nome circola parecchio in giro…

“Si, abbiamo ormai da qualche anno una nostra serata al Watergate, con cadenza più o meno trimestrale e questa è ovviamente una bella vetrina per noi. Abbiamo avuto anche una residence al Weekend Club, al Kater Holzig, ma anche in giro per l’Europa ci stiamo muovendo bene: io ho una collaborazione mensile con il Monasterium a Mosca, a Parigi lavoriamo con una crew chiamata Hello, a Monaco lavoriamo con diversi club, da tre anni facciamo serate Serialism al Sònar. Insomma non ci lamentiamo (ride, ndr)”.

Se dovessi pensare un po’ in grande quali obiettivi vorresti raggiungere con Serialism?

“Per la label penso che quello che sta succedendo è già perfetto. Se riusciamo a mantenerci pubblicando la musica che amiamo, è stupendo. Ovviamente il riscontro finanziario non è semplice ed è tramite le numerose gig che facciamo stare in piedi al momento tutto il sistema. Però abbiamo soddisfazioni così grosse che va benissimo così ed anche il mio nome come artista sta crescendo insieme a quello dell’etichetta. Poi certo, se anche le vendite aumenteranno ben venga…”

Ecco parliamo appunto del tuo lato artistico: quando nasce il moniker Cesare vs. Disorder e come si è sviluppato questo progetto…

“Ho iniziato nel 2004 a produrre con questo nome, che nasce da uno scherzo di un amico, che prendeva in giro alcuni lati bizzarri della mia personalità: Cesare, la parte più organizzata ed ambiziosa che arriva dove vuole arrivare e Disorder, il lato confuso e casinista. All’inizio suonavo soprattutto agli afterhours nei clubbettini di Londra, poi piano piano ho iniziato a pubblicare qualcosa, fino ad arrivare alla release che è uscita nel mese di febbraio con Dave Vega per Get Physical (“Turbo”) e quella per Bpitch Control sempre con Dave (“Love takes hostages”), quattro brani di cui vado particolarmente orgoglioso”

E poi c’è Azimute…

“Si, Azimute è un progetto nato dall’amicizia con Quenum. Le prime due release usciranno quest’anno su Crosstown Rebel (l’etichetta di Damian Lazarus) e su Transmat (label di Derrick May – una delle prime label di Detroit) ed in Italia ci esibiremo presso l’Umbria Jazz il prossimo luglio, davvero una bellissima soddisfazione”.

Insomma una prima metà di 2014 andata alla grande.

“Si, questo è l’anno in cui si stanno muovendo tante cose. Poi in questo lavoro le sicurezze non esistono, bisogna sempre essere pronti a mettersi in gioco e sapere che non è una vita “normale” quella che facciamo, ma fatta di instabilità. Ma forse è anche il suo bello. Molti giovani artisti anche molto validi non sono disposti a pagare questo prezzo e quindi poi piano piano rinunciano. Sono scelte, ci sta. La sola cosa sicura è che la mattina mi alzo contento e questo è impagabile… ”

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